ROMA – Arriva in libreria dal 19 gennaio (ma può già essere prenotato) Sirius, il fox terrier che (quasi) cambiò la storia, edito da Mondadori. Al centro del romanzo, ambientato a Berlino nel 1938 e firmato da Jonathan Crown, autore che vive tra Zurigo e la capitale tedesca, c’è una famiglia sgangherata e originale, i Liliencron. Il professor Carl Liliencron è un biologo di chiara fama, si occupa di microscopia: “Tutto quello che è più grosso di quattro millesimi di millimetro non mi interessa” ama dire. La bellezza di sua moglie Rahel è sempre stata un argomento di conversazione in città e per questo lei ha scelto di sposare l’uomo con il microscopio, quello che guarda solo l’invisibile. Hanno due figli: George, che sogna di fare il medico, ed Else, che suona il pianoforte e attende il grande amore. In mezzo a loro c’è Levi: il fox terrier dalle doti straordinarie, un buon cane ebreo dal nome ebreo.
Il nazismo è alle porte e il destino dell’estrosa famiglia Liliencron sembra volgere al peggio. Perfino Levi è costretto a cambiare nome: diventa Sirius, stella luminosa (”la costellazione del Cane Maggiore”) nella notte nera che avanza. E sarà proprio Sirius il protagonista di tutta una serie di fantastiche avventure. Sirius che, sbarcato in America, grazie all’intuito di Jack Warner diventa Hercules, la star dell’era dorata di Hollywood, e in seguito l’attrazione principale del più grande circo del mondo. Sirius che, trascinato da una serie di rocamboleschi eventi, si ritrova di nuovo a Berlino in piena guerra con il nome di Hansi, finendo per diventare il cane prediletto dal Führer e custode di tutti i suoi segreti. E quando l’Operazione Valchiria prende corpo, sarà proprio lui che aiuterà gli Alleati e la resistenza a rivelare i piani dei nazisti e riuscirà quasi a cambiare la storia. Il protagonista di questo libro può ricordare il cagnolino del film The Artist, ha la sua stessa simpatia e abilità. Il progetto di Crown è stato quello di riuscire a raccontare gli anni della Seconda Guerra mondiale attraverso gli occhi di Sirius, dandone una visione più ingenua e ottimista ma non per questo meno toccante e seria.