A chiunque è capitato di imbattersi in piccole furie pelose intente a ringhiare, alzare il pelo e “puntare” dei simili di taglia ben più imponente. E’ infatti quasi sempre da parte dei cani più piccoli e minuti che possiamo vedere atteggiamenti provocatori e aggressivi nei confronti degli altri cani. Vediamo il perché di questo bizzarro (e se vogliamo quasi “suicida”) comportamento!

Innanzitutto dobbiamo renderci conto che un cane, a prescindere da razza o taglia, è pur sempre un cane, un animale con una provenienza unica che solo la selezione e l’intervento umano hanno reso così variegato in quanto a dimensioni, aspetto e carattere. In più, qualsiasi cane non ha una vera e propria percezione delle proprie dimensioni, ma esclusivamente del fatto di essere un cane come gli altri (soprattutto da adulto) e di conseguenza ha gli stessi istinti e le stesse attitudini comportamentali di qualsiasi suo simile.

Detto questo, la spiegazione dell’atteggiamento attacca brighe dei cagnolini di piccola taglia dipende, per la quasi totalità dei casi, dal nostro modo di educarli e di rapportarci con loro (proprio in virtù delle loro caratteristiche fisiche peculiari); cerco di spiegarmi meglio: più il nostro cucciolo è minuto e carino, più noi (i padroni in genere) siamo portati a trattarlo come un bambino, attivando nei suoi confronti atteggiamenti e comportamenti esageratamente affettuosi, viziandolo oltre misura e provocando una distorsione della sua percezione della realtà che lo circonda. Quindi, un cane esageratamente coccolato e protetto, una volta calato nel “mondo reale” dei suoi simili, potrebbe essere disorientato e sentirsi magari troppo sicuro di sé perché certo di avere il proprio padrone a garantirgli sicurezza e protezione, esagerando così nel provocare “avversari” fuori misura!

Il miglior modo di trattare un cane è trattarlo da cane! L’affetto non si misura solo in coccole, carezze e portandoli in giro in collo, ma rispettando loro, il loro mondo e la loro natura.

Alla prossima!