LONDRA – Fa turni di dieci ore filate, sniffa soldi a più non posso ed è il cane da ricerca di danaro più celebre della Gran Bretagna: è Ruby, la springer spaniel che nel 2015 si è conquistata il titolo di cane poliziotto più famoso del Regno Unito essendo stata ammessa a fiutare, tra gli altri, persino i bagagli della Regina Elisabetta II. Tanta roba. E sì che il suo aspetto – occhioni dolci, orecchie flosce… – farebbe pensare a un cagnolino pacioso pronto a dare la zampa più che a un agguerrito agente infaticabile nella lotta contro il crimine pronto a prendere a zampate chi tenti di far transitare per l’aeroporto di Heathrow – dove ‘lavora’ – denaro di contrabbando.
Sei anni, Ruby nella sua carriera ha sniffato 10 milioni e mezzo di sterline di contrabbando fiutando centinaia di reperti. Il suo ritrovamento più sostanzioso sono state le 200mila sterline in contanti che un banchiere aveva nascosto nel bagaglio a mano in partenza per la Thailandia. Il suo naso è specializzato nel rilevare l’odore dell’inchiostro sulle banconote, che è affare ben più complesso del rilevamento droga o esplosivi dal momento che l’odore del danaro è soggetto a molte più variabili. In un solo turno di lavoro, Ruby controlla circa quattro voli, ovvero fin quasi a 600 persone per un ‘monte bagagli’ equivalente a migliaia di pezzi. E quando individua l’odore con cui lei quotidianamente in pratica gioca a nascondino si blocca, puntando in quella direzione col naso. E non c’è nascondiglio che tenga, perché il fiuto di Ruby è così fino da poter identificare banconote anche se nascoste in cibo o articoli di bellezza.
Il suo compagno di vita e di lavoro, il 38enne Dave Bellingham, non ha che lodi per la sua Ruby: “E’ un cane molto speciale – dice -, brillante ed entusiasta del suo lavoro che lei prende come un gioco. Praticamente noi giochiamo tutto il giorno”. E intanto stroncano traffico di denaro. Ottimo, soprattutto perché attualmente gli estremisti sempre più spesso cercano di contrabbandare denaro facendolo passare dal Regno Unito verso il sedicente stato islamico, così da finanziare operazioni terroristiche come quelle dell’anno passato a Parigi.