Buck, trenta chilometri in una notte per la paura dei botti
Buck, trenta chilometri in una notte per la paura dei botti

SAN STINO DI LIVENZA (Venezia) – Terrorizzato dai botti di capodanno è fuggito dal giardino della sua nuova casa nell’hinterland di Venezia e poi, disorientato, ha percorso trenta chilometri verso la casa in cui era cresciuto e che conosceva bene: protagonista di questa storia è il pastore tedesco Buck, che fortunatamente è stato soccorso e riconsegnato alla sua famiglia dopo la lettura del microchip.

La storia, e la marcia forzata di Buck, è iniziata la notte di San Silvestro a San Stino per concludersi felicemente a Zenson di Piave: una trentina i chilometri che Buck ha percorso in una notte di paura, attraversando campi molli che gli hanno lasciato fango nelle zampe e strade col pericolo di essere travolto e ucciso. Tutto per le esplosioni dei petardi. Mentre le ore passavano, i suoi proprietari perdevano le speranze di trovarlo nei dintorni esplorati palmo a palmo e il timore era di non riabbracciare mai più il cane. Poi, il mattino di capodanno, la telefonata dalla Asl di Treviso: Buck era lì con loro, stremato ma in buone condizioni.

Avendo perso l’orientamento per il panico, recuperata presenza di spirito si era diretto verso casa. Già, ma la casa di San Stino era troppo nuova per lui. E allora è andato verso quella dove era cresciuto a Zenson. Quella sì che la conosceva bene e poteva ritrovarla. Buck è stato avvistato mentre vagava la mattina del primo dell’anno lungo la provinciale 60, spaesato e spossato. Con la promessa di coccole si è lasciato avvicinare e prendere. Una volta rifocillato con cibo e acqua è stato trasportato nel canile sanitario che nel frattempo era stato preavvertito. Lì la lettura del microchip e il ritorno alla sua cuccia.

 

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