ROMA – Luciano Ponzetto è un veterinario torinese, direttore sanitario di un canile della provincia; e ha l’hobby della caccia. Caccia grossa, anche. Proprio nei giorni scorsi ha fatto il giro del web la foto che abbiamo dovuto rimuovere su minaccia di azione legale ma che circola in tutto il web, uno scatto di alcuni anni fa realizzato durante un safari, e che lo ritrae con il leone appena ucciso.
La levata di scudi da parte delle associazioni animaliste è stata immediata, così come la perplessità diffusa sull’attività di un uomo che in orario di lavoro salva gli animali e poi per hobby li uccide a fucilate. E ora Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, attraverso il presidente del Consiglio nazionale Marco Bravi, che è anche responsabile della sezione torinese, prende l’iniziativa e chiede ai comuni convenzionati di sospendere il rapporto col canile di cui Ponzetto è direttore sanitario e di disdire la convenzione: “Sapere che a questo dottore, che non ha avuto remore ad uccidere un leone per una presunta forma di divertimento, è affidata la direzione sanitaria del canile di Caluso e che quindi da lui, nella forma e nella sostanza, dipendono quotidiane scelte di vita e benessere degli animali a lui affidati, ci preoccupa”.
In verità Enpa chiede anche al presidente della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) di radiare Ponzetto dall’albo: “Riteniamo che il veterinario di Caluso abbia semplicemente sbagliato lavoro”, dichiara Bravi. Questa richiesta però non avrà vita facile, dal momento che già nel giorno in cui è stata diffusa la foto, il 3 novembre scorso, l’Ordine dei Medici Veterinari di Torino si era espresso negando che il professionista rischiasse un simile provvedimento: “La caccia – affermava il presidente Thomas Bottello – è una attività hobbistica regolamentata dalle leggi che non ci consentono, dunque di prendere provvedimenti nei suoi confronti”.